Uno
dei più antichi princìpi spirituali, presenti ad esempio nell'opera
di Ermete
Trismegisto,
maestro di sapienza ritenuto essere il leggendario autore del Corpus
Hermeticum,
è quello secondo il quale "Ciò
che è in alto è come ciò che è in basso",
ovvero il principio di corrispondenza fra il microcosmo e il
macrocosmo. Per usare le esatte parole attribuite ad Ermete
all'inizio delle Tavole
Smeraldine:
"Ciò
che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è
come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa Una. E
poiché tutte le cose sono Una e provengono da Una, per la mediazione
di Una, così tutte le cose sono nate da questa cosa Unica mediante
adattamento"
Ermete Trismegisto
Questo
massima, considerata per molto tempo unicamente dal punto di vista
sapienziale e metaforico (ad eccezione delle tradizioni iniziatiche
che hanno continuato a trasmettere e a vivere tale principio), è
ritornata prepotentemente al centro del dibattito sulla natura della
realtà grazie alle recenti scoperte della fisica quantistica. Uno
dei massimi scienziati che hanno dedicato la loro vita all'argomento,
David Bohm, ha paragonato la realtà ad un ologramma, da lui definito
olomovimento
per sottolinearne la natura dinamica e mutevole. In un ologramma, ogni minuscola porzione contiene in sé, paradossalmente, l'intera figura. Una possibile metafora è quella dello specchio: se rompiamo uno specchio in numerosi piccoli frammenti, ciascun frammento non riflette solo una parte dell'immagine originaria, ma ne trasmette l'interezza.
David Bohm
Un'altro ricercatore che ha dedicato la sua vita allo studio della natura olografica della realtà è stato Karl Pribram, medico e professore universitario, che ha sviluppato insieme a Bohm il cosiddetto modello olonomico del
cervello, secondo il quale le informazioni e i ricordi memorizzati nel nostro cervello non sarebbero localizzati a livello dei singoli neuroni, ma sarebbero piuttosto il risultato di pattern d'onda interferenti, il che spiegherebbe la capacità del nostro cervello di riuscire ad immagazzinare un'enorme quantità di informazioni in uno
spazio relativamente piccolo.
Karl Pribman
La spiegazione in parole semplici del lavoro di Bohm e Pribram, unita ad un gran numero di altre evidenze fornite da altri ricercatori, è presente nell'ottimo libro di Michael Talbot intitolato Tutto è Uno. L'ipotesi della Scienza Olografica (titolo originale: The Holographic Universe), consigliato a chiunque voglia acquisire una conoscenza più approfondita sull'argomento.
Un
testo spirituale contemporaneo che fornisce una identica descrizione
della realtà è La
Legge dell'Uno,
alla quale questo blog è dedicato. In essa il cosmo è paragonato ad
un ologramma del quale noi siamo parte integrante. Esattamente come
avviene in un ologramma, all'interno di noi stessi, e più
precisamente della nostra coscienza, alberga paradossalmente
l'interezza della creazione. Questo principio porta con sé delle
conseguenze molto importanti: ogni volta che osserviamo un
avvenimento o una persona che tendiamo a disapprovare, possiamo
ricercare al nostro interno quella stessa esperienza o persona,
dal momento che in noi stessi è presente il Tutto, incluso ciò che riteniamo non essere parte della nostra identità. In questo modo possiamo
imparare a conoscere, ad accettare e ad integrare in noi stessi quello che
inizialmente rifiutavamo (senza necessariamente approvare ogni tipo
di comportamento o idea). Riscoprendo in noi stessi e negli altri
l'interezza dell'universo possiamo giungere ad una nuova dimensione
di rispetto, gratitudine e consapevolezza nei confronti
dell'esistenza, riconoscendo il Divino in ogni manifestazione apparentemente separata della realtà, inclusi noi stessi.